Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo: le iniziative di quest'anno
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- Pubblicato Lunedì, 03 Febbraio 2014 18:07
- Scritto da Cristiano Coletta
Da molto tempo mi chiedevo quando avremmo potuto avere l'occasione di riflettere costruttivamente su tematiche davvero importanti: spesso, infatti, le opportunità che dovrebbero essere deputate a ciò vengono sprecate riducendole a incontri, mostre e attività a dir poco vuote, vanesie, semplificate, in una parola, banalizzate; eppure mi sono dovuto sorprendere la scorsa settimana ascoltando i due incontri di Lunedì 27 e di Martedì 28, il primo organizzato dall'Amministrazione comunale in collaborazione con l'istituto scolastico Don C. Gnocchi, il secondo patrocinato dal comune e organizzato dallo stesso Don Gnocchi. Sono stati due incontri coraggiosi; coraggiosa sopratutto la scelta dell'Assessore all'istruzione Isa Vergani.
Coraggiosa, innanzitutto perché ha scelto di elevare il discorso su un livello più alto, si è così passati da incontri come quelli degli anni passati di basso livello culturale, a incontri interessanti, stuzzicanti e di alto livello: negli anni precedenti ci si limitava a ricordare tramite la proiezione di film i drammatici fatti accaduti il secolo scorso divulgando semplicemente la conoscenza, cosa importante ma non esaustiva, mentre quest'anno si è fatto di più: si è scelto di dare la possibilità agli studenti e alla cittadinanza caratese di poter riflettere approfonditamente su ciò che muoveva i totalitarismi responsabili delle aberrazioni fisiche e ideologiche del secolo scorso. L'Assessore Vergani ha scelto insomma di adempiere al proprio compito politico: mettere a segno un occasione per la crescita culturale collettiva e individuale.
Si è scelto, in sintesi, di ampliare il discorso: non a un'ideologia ma a tutte (usufruendo della contrapposizione e del parallelismo tra i due totalitarismi del secolo scorso), non a un punto della storia e della politica ma a tutta la storia e tutta la politica (dialogando con il Senatore, sindacalista, giornalista, direttore de L'Unità e conferenziere Emanuele Macaluso), mettendo così in evidenza che i problemi, i fatti e i successi del passato non sono limitati al tempo che fu, ma continuano a essere ben presenti.
Gli incontri, le conferenze, i dialoghi devono essere volti proprio a questo: a far riflettere. Se, dopo aver preso parte a una di queste cose, non riflettete né vi ponete degli interrogativi sappiate che avete perso del tempo. Certo, probabilmente, non vi troverete sempre d'accordo con il relatore, ma proprio le differenze concettuali possono essere il più grande (e il migliore) stimolo a una riflessione davvero seria e accattivante. L'autore stesso di questo articolo non si trova totalmente d'accordo con ciò che è emerso dal primo incontro, ma lo è dopo una attenta riflessione sia individuale sia libraria e non ha da contrapporre a ciò che scrisse Grossman solo argomenti meramente ideologici; ciò nondimeno è grato della possibilità di riflessione offertagli. Ne sentiva il bisogno dopo un così lungo digiuno.
Cristiano Coletta