Comunicazione consiliare sul Brianza Pride
- Dettagli
- Categoria: Cronache dal Consiglio
- Pubblicato Venerdì, 26 Luglio 2019 14:54
- Scritto da PD Carate Brianza
Vi riportiamo la nostra comunicazione nel consiglio comunale di Ieri sera sul Brianza Pride:
"Il 6 Luglio scorso è stato celebrato il primo Pride della nostra provincia: è stato un evento molto partecipato (circa 6000 le persone presenti alla marcia) molto allegro, festoso e accogliente. Lo scopo dell'evento per stessa rivendicazione degli organizzatori era la celebrazione dell'accettazione e dell'orgoglio di essere se stessi senza pregiudizi. La marcia si è svolta tranquillamente, accolta con solidarietà da molti cittadini monzesi con addirittura un servizio interno (gestito dai ragazzi di #fridays4future di Monza) di raccolta rifiuti. Eppure anche questo importante evento organizzato per la prima volta nella città della corona di ferro non è stato accolto come doveva: alcuni dei comuni della nostra provincia, tra cui il capoluogo stesso, hanno infatti rifiutato di concedere il patrocinio all'evento nascondendosi dietro la scusa della cosiddetta politicizzazione dello stesso. Come gruppo consiliare del Partito Democratico vogliamo qui sostenere che da aderenti alla manifestazione ci sarebbe piaciuto molto che il Pride e la felicità di Donne, Uomini, Ragazze, Ragazzi e Famiglie non fossero un tema politico. Bisogna impegnarsi per una società più equa e più giusta dove uomini e donne possano avere pari opportunità e vedere riconosciuti i propri diritti. Per difendere i diritti di tutte le persone che vivono in situazione di esclusione e di ingiustizia sociale , dobbiamo esercitare, ognuno secondo le proprie responsabilità verso i più indifesi Ci sarebbe piaciuto molto se tutte le forze politiche avessero participato al Pride, ritrovandosi per una volta tutti concordi almeno sui diritti individuali di milioni di Persone. Tutte queste speranze peró sono state rese carta straccia da chi, ignorando diritti e lotta alla discriminazione, ha deciso di prendere un'altra strada, rifiutando di non concedere il patrocinio e causando la stessa politicizzazione di cui ora si fa scudo."